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Valutazione Genetica del Rischio di Trombosi

Le trombofilie ereditarie (ossia la predisposizione genetica alla trombosi) sono un gruppo di patologie caratterizzate dalla tendenza a soffrire di episodi trombotici.

Nell’evento trombotico, venoso o arterioso, il sangue si coagula all’interno di un vaso sanguigno, aderisce alla sua parete e lo ostruisce in maniera parziale o completa, impedendo il flusso del sangue. Tale coagulo prende il nome appunto di trombo.

Essere a conoscenza di possedere un quadro genetico a rischio per l’insorgenza di determinate patologie consente di intervenire adottando appropriate misure terapeutiche e di monitoraggio. In tal modo sarà possibile prevenire il verificarsi di eventi trombotici che potrebbero causare altrimenti danni gravi e a volte irreversibili. La trombosi è la terza più comune malattia cardiovascolare subito dopo l’ischemia miocardica e l’ictus cerebrale. Oltre ad ostacolare la normale circolazione del sangue, i trombi possono anche frammentarsi (emboli) e possono raggiungere il cuore, il cervello o i polmoni causando l’infarto del miocardio, l’infarto cerebrale o l’embolia polmonare.

Per tutti questi motivi, è molto importante effettuare una adeguata prevenzione, individuando precocemente eventuali fattori di rischio ed effettuare una diagnosi precoce.

I test genetici per la Trombofilia consentono di identificare i pazienti a rischio di trombosi mediante l’analisi di mutazioni associate alla malattia trombotica. Sono stati identificati diversi geni che possiedono varianti responsabili di una aumentata suscettibilità alla trombosi.

Questi geni sono prevalentemente quelli deputati alla produzione dei fattori della coagulazione del sangue, e sono il Fattore V di Leiden, il Fattore II della coagulazione (protrombina) ed il gene MTHFR (Metilentetraidrofolatoreduttasi), ma anche il Fattore XIII, il Beta fibrinogeno, il PAI-1, il Fattore XIII, l’HPA. l’ACE, l’ AGT, l’APOB (Genotipizzazione dell’ Apolipoproteina B (mutazione R3500Q), la Genotipizzazione dell’APOE (alleli E2, E3, E4) e le altre mutazioni del Fattore V come il Fattore V mut. Y1702C, il Fattore V mut. 1299, il Fattore V Cambridge.

Lo studio delle mutazioni dei geni indagati per le trombofilie ereditarie è indicato in:

– Soggetti con precedenti episodi di tromboembolismo venoso o trombosi arteriosa;
– Donne che intendono assumere contraccettivi orali;
– Donne con precedenti episodi di trombosi in gravidanza;
– Donne con poliabortività
– Donne con precedente figlio con DTN ( difetto tubo neurale);
– Gestanti con IUGR (Ritardo di crescita intrauterino)
– Tromboflebite o trombosi placentare;
– Soggetti diabetici;
– In tutti i casi in cui il proprio medico valuti delle condizioni che possano indurre transitoriamente l’aumento di rischio trombotico, come ad esempio la gravidanza, i contraccettivi orali, gli interventi chirurgici, ecc.

Nei soggetti con altri fattori di rischio, come ad esempio per malattie cardiovascolari, come ad esempio i diabetici, gli ipertesi, i dislipidemici (ad esempio ipercolesterolemici), ecc la conoscenza della predisposizione genetica alla trombosi può fornire al medico elementi utili per una adeguata terapia preventiva.

Presso il POLIAMBULATORIO CIAFFI è possibile effettuare la diagnosi molecolare per la Trombofilia ereditaria su pannelli da 4 e 15 mutazioni genetiche.


Pannello Trombofilia 4 mutazioni
Valutazione genetica del rischio di patologie cardiovascolari mediante analisi di mutazione dei geni del Fattore V di Leiden, Fattore II (protrombina) e metilentetraidrofolatoreduttasi (MTHFR), varianti C677T e 1298 A/C

Pannello Trombofilia 5 mutazioni
Valutazione genetica del rischio di patologie cardiovascolari (trombofilia-ipertensione) mediante analisi di mutazione dei geni del Fattore V di Leiden mut. G1691A, del Fattore V mut. Y1702C, del Fattore V mut. 1299, del Fattore V mut. Cambridge e del Fattore II mut. G20210A.

Pannello Trombofilia 6 mutazioni
Valutazione genetica del rischio di patologie cardiovascolari (trombofilia-ipertensione) mediante analisi di mutazione dei geni del Fattore V di Leiden mut. G1691A, del Fattore V mut. H1299R, del Fattore II mut. G20210A, dell’ MTHFR Mut. C677T, dell’ MTHFR Mut. 1298A/C e del PAI-1 Mut. 4G/5G

Pannello Trombofilia 15 mutazioni
Valutazione genetica del rischio di patologie trombotiche (Trombofilia e Abortività ) mediante analisi di mutazione dei geni del Fattore V di Leiden mut. G1691A, del Fattore V mut. Y1702C, del Fattore V mut. 1299, del Fattore V Cambridge, del Fattore II mut. G20210A, delMTHFR Mut. C677T e MTHFR Mut. 1298A/C, del Beta fibrinogeno, del PAI-1, del Fattore XIII, dell’HPA, dell’ACE, dell’ ApoE, dell’ ApoB e dell’ AGT.

Oltre ai pannelli per la trombofilia è sempre possibile eseguire anche solo una o più mutazioni (a scelta) dei geni indagati per le trombofilie ereditarie.

Le suddette mutazioni della trombofilia vengono indagate mediante una reazione enzimatica di amplificazione del DNA, conosciuta come Polymerase Chain Reaction (PCR), che consente di amplificare in vitro una specifica regione della molecola, copiandola in varie fasi successive, fino ad ottenerne milioni di copie. L’analisi di mutazione viene effettuata mediante analisi comparativa tra le sequenza ottenute per il campione in esame e le sequenze normali dei geni investigati, depositate nel database internazionale GeneBank.

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